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Civati (Pd): «Dibattito aperto, accordo con 5 Stelle con o senza Bersani»

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civatiGiuseppe Civati, deputato del Pd, lombardo, chiamato dagli amici Pippo, è diplomaticamente sincero. Dice e non dice. «Sono una tomba, non dirò nulla di più», sta al gioco tra il serio e l’ironico. Infine lascia intendere. Di sicuro c’è che correrà per la segreteria. Si è candidato e lo ha detto a chiare lettere alla direzione del Pd, avvolto, come dirà in serata, «da un gelo siberiano».

E allora, onorevole Civati, il governo Pd-Grillo è destinato a non decollare?

«Chi dice che il governo non si farà non sa di cosa parla e non ha elementi per affermarlo. Troppo frettoloso dire non ci sarà. Le assicuro che in realtà il dibattito è molto più aperto di quello che appare sui giornali».

Ci sono dei margini per un accordo?

«Tra eletti ed elettori del cinque stelle, compresi coloro che hanno lasciato il Pd per votare Grillo, c’è un dibattito molto vivo».

Se non sarà Bersani, chi del Pd?

«Se il premier non dovesse essere Bersani non sarebbe un dirigente del Pd».

Chi?

«Sarebbe una figura della società italiana».

Un tecnico?

«Tecnico non so. Questa figura è un po’ abusata».

Lei un nome ce lo avrà in mente…

«Sono una tomba, non dirò di più».

Che cosa non le piace di Grillo?

«Non mi piace il linguaggio e spesso una certa indistinzione per cose che invece hanno posizioni diverse. Ci sono poi proposte impossibili a realizzarsi, perché sono molto costose, per esempio il reddito di cittadinanza, che condivido nel principio e avevo sottoposto all’attenzione del Pd prima che Grillo lo facesse diventare un tema elettorale. Mille euro per tutti è inattuabile. Ci si può arrivare, ma sulla base di una trasformazione sociale molto graduale degli ammortizzatori sociali esistenti».

Conferma che si candiderà a segretario?

«Mi candiderò. Il voto ha dimostrato che c’è più di qualcuno in questo Paese che vuole un cambiamento molto forte rispetto alle vecchie categorie della politica e un Pd diverso da come si è concepito e si concepisce ancora. Vada come vada, Bersani non sarà più segretario del Pd».

Scalzerà Bersani?

«Lui ha un mandato che terminerà nelle prossime settimane, certo è da vedere cosa accadrà con il governo, perciò la partita è apertissima. Inoltre ha sempre ribadito che non ne avrebbe svolto un altro, anche perché pensava che sarebbe diventato presidente del Consiglio, cosa che continuo ad augurargli»

E se Renzi si presenta come segretario?

«Renzi vuole fare il premier, a quanto ne so io, poi si vedrà».

Lei lo sente il sindaco o è in rotta con lui?

«Non l’ho sentito, però non sono in rotta con lui».

Che partito vorrebbe?

«Un partito aperto, un congresso senza tessere e correnti, molto partecipato, interpretando certo i cambiamenti in corso per non sbagliare più e non avere un atteggiamento psicologico errato come nel passato».


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